In un mondo sempre più connesso e complesso, dove le aspettative esterne e i confronti sociali sono all’ordine del giorno, l’autoaccettazione diventa un elemento chiave per coltivare il benessere psicologico e per farsi strada nel mondo della quotidianità.
Soprattutto per gli adolescenti, che si trovano in una fase della vita caratterizzata da cambiamenti fisici, emotivi e sociali, accettare se stessi per ciò che si è, può fare la differenza tra una vita vissuta con serenità e una costellata di insicurezze che se radicate nel tempo potrebbero davvero essere delle enormi barriere per la crescita personale ed emotiva dell’individuo che le sperimenta.
In questo contesto, può essere estremamente utile intraprendere un percorso di crescita personale con l’aiuto di uno psicologo online 24, che possa guidare il giovane (o chiunque ne abbia bisogno) verso l’autoaccettazione attraverso un piano terapeutico mirato e personalizzato.
Cos’è l’autoaccettazione?
L’autoaccettazione è il processo mediante il quale una persona riconosce e accetta se stessa, compresi i propri punti di forza e di debolezza, senza riserve o giudizi negativi.
Questo concetto non significa rassegnarsi a non cambiare, ma piuttosto accettare chi si è in quel preciso momento, con la consapevolezza che il miglioramento personale è sempre possibile.
Per gli adolescenti, che spesso lottano con una dispercezione di sé e con il confronto con i coetanei, sviluppare l’autoaccettazione può contribuire a costruire una base solida di autostima, indispensabile per affrontare le sfide della vita.
Quando una persona accetta se stessa, riduce il conflitto interiore e l’ansia derivante dal tentativo di aderire a standard irrealistici o esterni a cui non potrà conformarsi in virtù delle sue uniche inclinazioni che la permettono di renderla ciò che è, sia a livello fisico che caratteriale.
L’autoaccettazione è strettamente collegata al concetto di autocompassione, che implica il trattarsi con la stessa gentilezza e comprensione che si riserverebbe a un amico caro: dunque coltivare un dialogo interiore positivo e non avere un io interiore giudicante troppo esigente, potrebbero essere attitudini da coltivare negli anni.
Questo atteggiamento di accettazione incondizionata verso se stessi permette di vivere in modo più autentico e sereno, diminuendo il rischio di sviluppare disturbi psicologici come ansia, depressione o disturbi alimentari.
Per gli adolescenti, in particolare, l’autoaccettazione può prevenire la comparsa di comportamenti autodistruttivi e favorire un sano sviluppo emotivo che li renderà adulti forti, lucidi e coscienziosi per fare delle proprie virtù strumenti di forza, senza vederle mai come difetti e come bersagli che giustifichino l’auto-umiliazione.
Come coltivare l’autoaccettazione
Coltivare l’autoaccettazione è un percorso fondamentale per il benessere mentale e la crescita personale: significa riuscire ad acquisire gli strumenti giusti per riconoscere e accogliere tutte le parti di sé stessi, comprese le imperfezioni e i limiti, senza giudicarsi duramente.
Per iniziare questo processo, è importante sviluppare una consapevolezza profonda delle proprie emozioni e pensieri. Ciò richiede un esercizio costante di mindfulness, che permette di osservare i propri stati d’animo senza identificarsi con essi, ma piuttosto riconoscendoli come parte della propria esperienza umana.
Un altro aspetto da attenzionare e a cui prestare le proprie energie, come già menzionato, è il dialogo interiore positivo: spesso, il modo in cui parliamo a noi stessi può essere molto critico e poco compassionevole.
Imparare a sostituire i pensieri negativi con affermazioni di accettazione e amore verso sé stessi è essenziale. Ad esempio, invece di rimproverarsi per un errore commesso, è più utile dirsi: “Sto facendo del mio meglio e posso imparare da questa esperienza”. Questo cambiamento nel dialogo interno aiuta a costruire una maggiore autostima e una visione più equilibrata di sé stessi senza autocolpevolizzarsi.
Infine, circondarsi di persone che supportano e incoraggiano l’autoaccettazione è di grande aiuto: le relazioni positive possono fungere da specchio, riflettendo un’immagine di noi stessi più compassionevole e realistica.
Condividere le proprie esperienze e sfide con amici o un terapeuta può offrire nuove prospettive e favorire un processo di guarigione emotiva: ricorda che l’autoaccettazione non è un punto di arrivo, ma un viaggio continuo, in cui si impara a trattarsi con gentilezza e comprensione giorno dopo giorno.