La possibilità di guadagnare dei soldi usando il proprio smartphone: sembra un sogno vero? Eppure Facebook, adesso, ha lanciato una nuova applicazione, che mira proprio a garantire questa possibilità. Il problema è che si viene pagati per mettere a disposizione i propri dati personali.
Il social network, finito in un vero e proprio vortice legato gli scandali e al gran numero di figuracce legate alla privacy, ha deciso di cambiare strada. Quindi, vuole proporre una ricompensa per tutti quegli utenti che decideranno di condividere con Facebook le proprie abitudini legate all’uso delle varie app presenti sul proprio smartphone.
Al giorno d’oggi, d’altronde, gli smartphone vengono utilizzati per diverse ore ogni giorno, non solo da chi lavora. Anche tutti coloro che amano i giochi d’azzardo utilizzano sempre più di frequente i propri device mobili per puntare e scommettere sul web. Scegli il tuo gratta e vinci preferito e giocaci online nei migliori siti legali. Il tutto, naturalmente, optando per un portale d’azzardo che esponga sempre il marchio AAMS al proprio interno, in modo tale da non rischiare nulla per quanto riguarda la sicurezza.
Come funziona la nuova app Study di Facebook?
Il funzionamento della nuova app Study proposta da Facebook è molto semplice. Per prendere parte al programma di ricompense gli utenti devono prima di tutto effettuare il download dell’app, un titolo strettamente correlato alle ricerche di mercato. Non ogni utente potrà prendervi parte, visto che gli iscritti ritenuti idonei verranno reclutati tramite degli specifici annunci pubblicitari.
Facebook ha assicurato come non verranno memorizzati dei dati di carattere personale che sono presenti all’interno degli smartphone. Quindi, non verranno raccolti dettagli circa password e credenziali, così come non verranno spiati i messaggi e ogni tipo di file che viene condiviso dal proprietario dello smartphone con la sua lista di contatti.
Il trattamento dei dati personali
Interessante notare come Facebook abbia messo in evidenza come nessun dato possa essere venduto a terze parti. Per il momento, però, non si ha alcuna certezza in merito al compenso. Ci si può basare unicamente sulla vecchia app Facebook Research, con cui si potevano toccare anche i 20 dollari. Facebook vuole spiare i seguenti dati: quali app vengono scaricate dall’utente, quali sono le funzionalità maggiormente usate, quanto tempo si passa su ciascuna app, che tipo di device mobile si sta utilizzando.
Un’altra novità, rispetto a quanto avveniva in passato, sarà rappresentata dal limite della maggiore età per potersi iscrivere all’app Study. Con Facebook Research, invece, l’età degli iscritti poteva essere compresa tra 13 e 35 anni. Quello di Study è un servizio che prenderà il via solamente sul mercato a stelle e strisce e in territorio indiano. L’obiettivo, però, chiaramente è quello di riuscire a raggiungere anche altri mercati nel corso dei prossimi mesi.