Da un lato c’è Bankitalia, che come di consueto analizza i dati netti relativi ai prestiti al settore privato, segnalando in particolare l’aumento di quelli richiesti dalle famiglie; dall’altro, invece, l’approfondimento sulle tipologie di spesa per la quale questi soldi sono stati destinati, come risulta dallo studio dell’Eurispes: insomma, ecco quali sono le tendenze principali su questo comparto in Italia.
L’andamento dei prestiti. Cominciamo subito allora dai consuntivi di febbraio 2017 appena annunciati dalla Banca d’Italia, che certifica la crescita generalizzata dei prestiti al settore privato, con la correzione per includere cartolarizzazioni e altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari: in dettaglio, se i finanziamenti alle società non finanziarie salgono dello 0,1 per cento, è un vero e proprio boom per le erogazioni alle famiglie, aumentate ancora del 2,2 per cento, come a gennaio.
Movimenti anche nei tassi. Altra informazione rivelata da Bankitalia è quella relativa ai tassi di interesse sui prestiti erogati sempre nel mese di febbraio alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie: per la precisione, sono equivalsi al 2,47 per cento (in aumento dal 2,38 nel mese precedente), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno raggiunto l’8,18 per cento.
Come cambiano gli strumenti. Tra le nuove tendenze nell’accesso ai finanziamenti, inoltre, si nota l’influenza degli operatori digitali: sulla scia del successo di Ing Direct e delle sue proposte, infatti, ora anche in Italia si stanno diffondendo gli strumenti online per richiedere prestiti personali in modo semplice e a tassi interessanti, così da avere fondi a disposizione per realizzare progetti privati.
Le finalità dei prestiti. Per capire quali siano le destinazioni di questi prestiti ci rifacciamo, come accennato, al Rapporto Eurispes 2017 e all’indagine condotta dall’Osservatorio Prodeitalia, che fanno luce su questo aspetto rivelando alcune notizie davvero curiose. Innanzitutto, il più frequente motivo di spesa per le famiglie è l’acquisto di una casa, indicato dal 46,8 per cento dei richiedenti; medaglia d’argento per chi ha necessità di pagare debiti precedentemente accumulati, vale a dire il 27,6 per cento di chi si avvicina a un finanziamento.
L’effetto cerimonia. La sorpresa arriva dalla terza motivazione indicata da chi chiede un prestito, ovvero la necessità di sostenere i costi derivanti da cerimonie che ormai sempre più dispendiose e che arrivano a incidere anche pesantemente sull’economia e sul bilancio domestico. Quasi il 18 per cento delle famiglie italiane infatti si rivolge ad istituti di credito per non sfigurare nell’organizzazione di un evento speciale come un matrimonio, un avversario importante o una comunione (incidenza del 5,3 per cento), mentre anche l’1,4 per cento del campione ha dovuto contrarre il debito per acquistare il regalo.
Spese per abiti e organizzazione. Non meno onerosi si rivelano i preparativi e la corsa all’abito giusto da indossare per l’occasione: per il solo vestito da cerimonia è stato acceso quasi il 3 per cento dei prestiti richiesti. Chi invece non ha di questi pensieri o ha già superato la fase delle feste può destinare ad altri obiettivi le proprie spese: ecco allora che il 2,1 per cento delle famiglie utilizza i soldi dei prestiti per poter effettuare un viaggio e concedersi una vacanza rilassante.