Una notizia strepitosa per chi aspira a diventare professional gambler o è appassionato di poker online: la tanto temuta Web Tax non sarà applicata per i giochi online di poker, sui media e sui servizi in streaming.
Poker online esente dalla Web Tax
La famigerata Web Tax sta per arrivare, in quanto la Commissione Europea sta studiando in questi giorni una soluzione temporanea di applicazione a tutti i Paesi UE nel più breve tempo possibile, Italia compresa. Ma secondo le prime anticipazioni di questa nuova spada di Damocle che calerà inesorabilmente sulla testa dei contribuenti, i giochi online non dovrebbero rientrare nel bacino di applicazione di questa nuova imposta, che dovrebbe colpire comunque solo le cosiddette multinazionali del Web. Bisognerà aspettare il testo definitivo che sarà approvato il 21 marzo 2018 per capire quali servizi saranno tassati, ma quello che è certo è che il calcolo sarà applicato solo sui ricavi al fine di regolarizzare un settore che ha creato disomogeneità all’interno dell’Europa. Insomma, per ora si esulta anche se in silenzio, visto che i cambiamenti dell’ultimo minuto possono sempre esserci.
Il doppio binario della Web Tax
Bruxelles ha fatto sapere che sta percorrendo una sorta di doppio binario, perché mentre si sta studiando una soluzione definitiva al problema delle multinazionali digitali che guadagnano senza che nessuno applichi imposte (mentre per le attività terrestri, casinò compresi, invece è obbligatoria una certa tassazione oltre a determinate licenze), si vuole così eliminare ogni problema dal punto di vista fiscale e di dare una stabile e duratura organizzazione digitale. Di certo, una Web Tax provvisoria sui ricavi può non far felice qualcuno, ma si ricorda che non è certo la soluzione definitiva. La prima versione della tassa su Internet prevede che l’aliquota possa variare dall’1% al 5% sui ricavato e si applicherà a quelle società che registreranno entrate superiori a 750 milioni di Euro in tutto il mondo, oltre a ricavi digitali di almeno 10 milioni solo nell’Unione Europea. L’obiettivo di questa prima stesura è regolare, dal punto di vista fiscale, le grosse multinazionali che pagano le tasse solo nel Paese della propria sede legale, non in base alla residenza degli utenti, veri fruitori dei servizi online. I colossi del poker per ora possono dormire sonni tranquilli, visto che le società di gioco online come le media company e quelle di streaming ne sono esenti.
Gioco d’azzardo online esente per sempre?
Ovviamente, quando si tratta di gioco d’azzardo online o terrestre, non manca la fiumana dipolemiche sul fatto che anche i colossi del poker online dovevano essere soggetti alla Web Tax come lo saranno di certo Amazon e Uber, ma anche piattaforme che sono nate come social network o motore di ricerca, ma che ora vendono pubblicità. Sicuramente, quindi, Facebook, Twitter, Instagram e lo stesso Google dovranno soccombere e pagare. A livello europeo, comunque, si è già deciso come comportarsi per quanto riguarda il gioco d’azzardo online e i paletti dal punto di vista fiscale e della sicurezza sono già stati messi. Quindi, basta scegliere un casino italiano online certificato AAMS al fine di giocare sicuro e senza sorprese.