Almeno una buona notizia si affaccia nel panorama dell’economia difficoltosa che sta vivendo da troppo tempo la nostra penisola: il debito pubblico per la prima volta da dicembre dello scorso anno, è calato. Non si tratta di cifre miracolose, si parla di circa 30 miliardi di calo su un totale astronomico di ben più di 2.200 miliardi, in percentuale un’inezia ma è un buon segnale.
L’UE ci sta bacchettando per colpa del debito pubblico troppo elevato, non solo, anche per il Pil che stenta a salire mentre nel resto d’Europa le cose vanno meglio, segno evidente che nell’economia italiana c’è qualcosa che non gira come dovrebbe e se ne accorgono quotidianamente i cittadini italiani, tra disoccupazione, lavoro precario e pagamenti con Voucher, praticamente una strozzinata legale per i lavoratori, ma non basta: quanti cittadini italiani sono senza casa, magari con i bambini, costretti a vivere in macchina o in altre situazioni semplicemente vergognose e amareggiati, adirati, sentendosi discriminati in Patria vedendo i clandestini accolti, curati, sistemati in alberghi.
Parrebbe un razzismo di Stato verso i propri stessi cittadini. Ci rallegriamo per il debito pubblico che cala ma piacerebbe vedere ben altro che interessa molto di più il semplice cittadino a cui non importa un fico secco che il debito cala se non sa cosa dare da mangiare ai figli e come avere un tetto sopra alla testa.